Dammi un like

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Buona parte dei disturbi mentali oggi giorno dipende dalla difficoltà o dalla impossibilità di esprimere se stessi nel mondo, sentiamo di essere "obbligati" a cercare apprezzamenti per dare un senso di valore alla nostra umanità.

In una società che impone standard comportamentali resta poco spazio all'autodeterminazione.

Viviamo nel paradosso in cui l'opinione del pubblico é il metro con cui misuriamo noi stessi. 

Tra l'altro, quando pubblichiamo le nostre foto, quando scriviamo qualcosa sui social, non ci affidiamo al giudizio autorevole di esperti, non cerchiamo un confronto reale. 

Cerchiamo una valutazione quantitiva, ci interessa piacere a tante persone. L'altro non ci interessa perché é un essere umano, non importa chi è.

Così quando  l'altro ci interessa in funzione di quello che può darci, stiamo creando il sistema di cui siamo vittime.

Creiamo la nostra stessa trappola in cui siamo disposti a rinunciare a noi stessi pur di essere "di valore" per gli altri.

La trappola che ci fa sentire inutili e vuoti, un vuoto che può essere riempito solo da altri like, in una spirale senza fine.

 E siamo disposti a mentire per questo. Non ci interessa la verità.

Siamo disposti a modificare le nostre immagini per essere più accettabili, più belli, più fotogenici.

Più approvati.

Si verifica così l'assurdo in cui la nostra autostima è gestita dall' opinione che altri (sconosciuti) hanno di un qualcosa che non siamo noi.

In un mondo in cui i "like" delineano chi siamo...

...crescere come individuo diventa un atto di ribellione.

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