Pensare positivo

Pensare positivo

"Nel corso delle mie esplorazioni ho visto marinai  diventare ottimisti per disperazione, confidando nel futuro, o sperando nella benevolenza del padre eterno, stendevano le vele quadre al vento contrario trascinando enormi velieri negli abissi della tempesta.
Quello che vidi alle isole Bermuda, quel nuovo modo di stendere le triangolari vele, cambiò radicalmente il mio pensiero sull'esistenza, ho scoperto un nuovo modo di  osservare le difficoltà della vita..."
                              (la navigazione di bolina)

A volte la vita ci mette davanti a situazioni difficili, ci sentiamo stremati, stanchi; continuiamo a lottare contro un'esistenza piena di difficoltà.
Cerchiamo motivazione, cerchiamo qualcuno che ci aiuti ad affrontare le impervie vicissitudini contro cui siamo costretti a lottare per sopravvivere...

È in questi momenti che cadiamo nella trappola del "pensare positivo".
 Perdere il lavoro...  affrontare una separazione, vivere disagi economici... gestire una psicopatologia cronica...
pensare positivo?

Pensare positivo nel corso di eventi tragici è un meccanismo psicotico che ci permette di gestire emozioni discrepanti.
Come spegnere il telegiornale per far cessare una guerra.

...e rischiamo di fare più danni alla nostra coerenza interna rispetto al problema che avremmo dovuto affrontare. 

Alcuni hanno chiamato questo processo "negazione", altri "costruzione di un falso sé"; poco importa.

Forse la soluzione è provare a vedere il problema da nuove prospettive. 
Forse no, pensare positivo non è la soluzione.


Bisogna pensare diverso.

Pensare positivo